Cosa vuol dire evangelizzare

«Prima distinzione: evangelizzare non è fare proselitismo.

La Chiesa cresce non per proselitismo ma per attrazione, cioè per testimonianza, come ha spiegato Benedetto XVI. Che cos’è l’evangelizzazione? Vivere il Vangelo e testimoniare come si vive il Vangelo: le beatitudini, il capitolo 25° di Matteo, testimoniare il Buon Samaritano, il perdono settanta volte sette. E in questa testimonianza, lo Spirito Santo lavora e ci sono delle conversioni. Ma noi non siamo molto entusiasti per avere subito le conversioni: se vengono, si parla, per cercare che sia la risposta a qualcosa che lo Spirito ha mosso nel cuore davanti alla testimonianza del cristiano.

Un giovane alla GMG di Cracovia mi ha chiesto, cosa devo dire a un compagno di università che è ateo per convertirlo? Ho risposto: l’ultima cosa che devi fare è “dire” qualcosa. Tu vivi il tuo Vangelo e se lui ti domanda perché fai questo, allora spiegagli e lascia che lo Spirito santo lo attiri. Questa è la forza e la mitezza dello Spirito Santo nelle conversioni.

Non è un convincere mentalmente con spiegazioni apologetiche, siamo testimoni del Vangelo. E la parola greca è “martire”, il martirio di tutti i giorni e anche quello del sangue, quando arriva. Che cosa è prioritario? Quando si vive con testimonianza e rispetto si fa la pace. La pace comincia a rompersi quando comincia il proselitismo».

 

Papa Francesco

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