La prima mappa di Settala

Per potersi spostare più agevolmente sul territorio da ispezionare, per districarsi fra stradine e sentieri, spesse volte prima di compiere la Visita Pastorale i funzionari della Curia chiedevano ai Parroci di disegnare una mappa con l’ubicazione delle Chiese e degli abitati e di spedirgliela in tempo utile. Là dove queste mappe si sono conservate, ai nostri occhi esse appaiono molto deludenti; in generale si tratta di schizzi, di abbozzi di cartine geografiche; ciononostante costituiscono una fonte preziosa di documentazione.

La mappa in questione è conservata all’Archivio Storico Diocesano di Milano; non reca data, benché possa essere assegnata intorno al 1579- 1580.

Dentro a un cerchio indicante la Pieve di Settala (con l’enclave di San Pedrino di  Vignate, che si insinua a nord), al centro del foglio c’è la chiesa di Settala, più grande rispetto alle altre, trattandosi della sede pievana: S.to Ambrosio plebe et cura de Settara (frontespizio con portone, 2 finestre dotate di grate, oculo tondo al centro, alta torre campanaria a sinistra); le fanno corona 11 casette.

Al di sopra, con altre casupole c’è una minuscola S.to Thommaxo Cura de Premenucho sotto la plebe de Settara lontano uno millio de Settara (facciata simile alla prepositurale ma con 4 gradini dinanzi, campanile sulla destra). Nella parte superiore della mappa: S.to Pedrino sotto la cura de Vignà plebe de Gorgonzolla lontano due millia de Settara; S.to Pedro [Donato] con una cassina sotto la cura de Settara lontano due millia della plebe; S.to Johanes Evangelista cura Lucino sotto la plebe de Settara lontano uno millio de Settara.

Ad ovest della prepositurale ci sono diverse casine sotto Settara lontana uno millio e mezzo della plebe (cascine Castello, Castelletto, Dosso); a nord-ovest di Sant’Ambrogio, all’esterno del cerchio plebano, c’è Rodeno sotto la cura de Limido plebe de Segrate, a ponente ecco S.to Vicentio cura de Casgnagnaga [Cassignanica] sotto la plebe de Segrate. Calepio membro de Settara sta a sud-ovest, sempre verso ponente, con 7 casette (la facciata si differenzia un po’ dalle precedenti sopradescritte: per salire al portone ci sono 2 gradini, 2 finestre al di sopra di esso e un’altra squadrata nel timpano, che è a semiluna, campaniletto a destra).

A est di Caleppio, S.ta Maria de Agnate senza officiatura sotto Settara lontana… A levante, divisa da una linea tremolante, forse un corso d’acqua, S.to Georgio Cura de Lischà de la plebe de Settara lontano due millia della plebe e la Cassina de Lischà, e più ancora a destra, oltre il cerchio, Gudo plebe de Gorgonzolla… e le terre de la plebe de Cornaliano, nonché Lavagnia della diocesi lodexana. Nell’estrema porzione inferiore, a mezogiorno, distante millia due, la Casina de Erasmo, e al di là de l’aqua della Muzza qual divide la Plebe de Settara con lodexano. La cascina de Erasmo Catelano  dovrebbe corrispondere alla porzione settentrionale di Conterico, definita in quel modo dal nome di chi l’abitava o ne era il proprietario:  da altri documenti sappiamo che i Catellani stavano al Mostino, a Caleppio, Santa Maria d’Agnate (Cassinetta), Conterico, alla cascina Osio e dintorni.

(Sergio Leondi, Storia di Settala, 2015)

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