Vangelo da vivere del 13.05.2016

Fratelli, nella speranza siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; «Non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili» e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.

(Romani 8,26)

Lo Spirito Santo che è in noi, ci aiuta a pregare  e ci fa capire ciò che ci è chiesto. Spesso ci dimentichiamo di questo ospite che ci sostiene e ci guida. Siamo pronti a pregare il Padre, il Figlio, ma difficilmente ci rivolgiamo allo Spirito. Eppure il Suo Amore ci è stato donato proprio da Gesù, senza lo Spirito non sapremmo neppure balbettare una preghiera. Come Maria, piena di Spirito Santo, insieme a Lui saremo in grado di portare Gesù agli altri.

Esperienza

Nella palazzina dove abito siamo tutte vecchie e anziane. Un giorno l’inquilina del piano di sopra, gelosa dell’amicizia tra me e due altre, s’è sentita male. Sono andata a portarle della frutta. Non sembrava grata, ma io ero contenta di averle riordinata la stanza. Prima che andassi via, inaspettatamente ha voluto regalarmi un rosario che le avevano portato da Lourdes:   Non so pregare,  forse è meglio che lo tieni tu!”, ha spiegato. Da quel giorno sono iniziati nella palazzina degli incontri di preghiera con la partecipazione di tutte le inquiline. La serenità è tornata fra noi.     L.M. – Italia)

 

 

 

 

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