Vangelo da vivere del 10.05.2016

«L’amato mio se n’era andato, era scomparso» Io venni meno, per la sua scomparsa; / l’ho cercato, ma non l’ho trovato, / l’ho chiamato, ma non mi ha risposto. / Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città; / mi hanno percossa, mi hanno ferita, / mi hanno tolto il mantello / le guardie delle mura. / Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, / se trovate l’amato mio / che cosa gli racconterete? / Che sono malata d’amore!

(Cantico 5,6)

Ci sono dei momenti nella vita in cui il Signore ci sembra lontano o addirittura assente. Sono momenti di aridità in cui si può vivere solo attaccandosi ancora di più a Lui. E’ una strada in salita, ma il ricordo di ciò che abbiamo vissuto ci aiuta e siamo pronti a cercarlo ovunque. In questi momenti la speranza ci sorregge, abbiamo la certezza che comunque Gesù ci ama anche se non riusciamo a percepirlo. Stiamo attraversando un tunnel di cui non vediamo in fondo la luce, ma sappiamo che c’è. Alla fine un po’ di luce appare e scopriamo la nostra fede più matura,  meno attaccata alle emozioni.

Esperienza

 Un giorno, un mio compagno di classe ha cominciato a buttare per aria libri e quaderni,  imprecando contro Dio: «Perché non ci sei quando mi servi? Cosa stai a fare lassù?». Non capivo perché facesse così, finché ho saputo che la sua mamma doveva essere operata di cancro. Gli sono stata vicina, condividendo con lui questo grande dolore, e alla fine, insieme, abbiamo chiesto a Gesù che l’intervento andasse bene. Anche le altre compagne hanno pregato. La classe sembrava trasformata: questo episodio ci aveva reso più uniti. L’intervento poi è riuscito e tutti abbiamo ringraziato DioJ.S. – Germania

 

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