Vangelo da vivere del 13.04.2016

Il Signore Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?» Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

(Giovanni 6,5)

Gesù vede la folla, incrocia gli occhi della gente, si lascia muovere dai loro bisogni, vuole saziare in profondità queste persone. Chiede collaborazione ai discepoli, per fare entrare anche loro nel Suo cuore che vibra e si appassiona per questa folla. Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci sarà il frutto di questo amore.Essere cristiani significa entrare in questi sentimenti di Gesù per ogni uomo, mettere da parte se stessi per occuparci di chi accanto a noi chiede ed è in necessità.

Esperienza

Siamo in cinque in famiglia, con un solo stipendio. Pensando a certe persone nel bisogno, ci sembrava di non poter dare nulla, ma ci siamo messi ugualmente a stendere un bilancio con tutte le nostre spese. Alla fine, puntando ad abolirne qualcuna non strettamente necessaria, abbiamo costatato con gioia che ogni mese ci sarebbe avanzata una piccola somma: questo ci ha permesso non solo di aiutare altri, ma anche di controllare il nostro bilancio. E poi, da quando ci siamo così impegnati, sembra che la provvidenza bussi in continuazione alla nostra porta. (L.L.C. – Italia)

 

 

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