Vangelo da vivere del 06.06.2016

Un altro sabato il Signore Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?» E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

(Luca 6,9)

Potremmo rimanere sorpresi nel vedere l’irritazione dei farisei di fronte ad un miracolo così bello: un simile gesto avrebbe dovuto suscitare la gioia unanime di tutti. Ma i farisei non vedono il miracolo in sé, vedono l’attacco alle loro idee, al loro principio indiscutibile secondo cui la legge vale più dell’uomo. Anche perché, essendo loro gli interpreti e i custodi delle leggi, si sentono così padroni della vita degli uomini in nome di Dio. Per Gesù invece l’uomo è prima della legge e la legge è al servizio dell’uomo. Questo è il principio ovvio che discende dall’amore sconfinato di Dio per l’uomo. E questa superiorità della misericordia  è un problema anche oggi per molti e chiede e chiederà sempre una grande conversione.

Esperienza

A Maria avevano ucciso il marito. Abbiamo pianto con lei e dopo il suo ricovero in ospedale abbiamo accolto in casa i suoi cinque bambini. Maria, sapendoli da noi, era più tranquilla. Noi siamo poveri, ma ciò che promette il Vangelo è vero: non solo abbiamo ricevuto il necessario  per quei piccoli, ma anche il sostegno di tante persone. Quando Maria è tornata a casa, ha potuto continuare a lavorare per portare avanti la famiglia. ed ha avuto la forza di  perdonare gli assassini   di suo marito. Nel quartiere si parla di lei con rispetto e ammirazione.             (G.M. – Colombia)

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