La gioia ed il bello dell’amore (parte prima) – Amoris Laetitia

  1. Sappiamo che nel Nuovo Testamento si parla della “Chiesa che si riunisce nella casa” (cfr 1 Cor 16,19; Rm 16,5; Col 4,15; Fm 2). Lo spazio vitale di una famiglia si poteva trasformare in chiesa domestica, in sede dell’Eucaristia, della presenza di Cristo seduto alla stessa mensa.

La FAMIGLIA come CHIESA DOMESTICA, è il punto di partenza per una nuova azione pastorale, la prima comunità è la famiglia, luogo della preghiera, della condivisione, delle liti e della pace. Una comunità che è aperta alle altre famiglie, che apre il cuore ed ascolta le fragilità e che accoglie. Riscopriamo il nostro essere chiesa domestica.

 

  1. Il Vangelo ci ricorda anche che i figli non sono una proprietà della famiglia, ma hanno davanti il loro personale cammino di vita. Se è vero che Gesù si presenta come modello di obbedienza ai suoi genitori terreni, stando loro sottomesso (cfr Lc 2,51), è pure certo che Egli mostra che la scelta di vita del figlio e la sua stessa vocazione cristiana possono esigere un distacco per realizzare la propria dedizione al Regno di Dio (cfr Mt 10,34-37; Lc 9,59-62). Di più, Egli stesso, a dodici anni, risponde a Maria e a Giuseppe che ha una missione più alta da compiere al di là della sua famiglia storica (cfr Lc 2,48-50).

I figli devo prendere il volo, io mi sento custode dei miei figli, la tentazione di volerli a mia immagine e somiglianza è forte. Oppure quella di imporre le proprie idee o di fargli fare le scelte che io desidero. Ma occorre dare l’ esempio, ascoltare e dialogare e lasciare che facciano le proprie scelte, cercando di proporre sempre mete altissime per volare in alto.

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